Il tuo Impianto elettrico è a norma ?


Un impianto elettrico a norma è un requisito fondamentale sia per la sicurezza dell’ambiente nel quale si vive sia per tutelare la propria posizione di fronte alla legge. Recenti ricerche hanno stabilito che sono più di 45.000 gli incidenti domestici, anche gravi, che si verificano ogni anno in Italia dovuti a un impianto elettrico fuori norma. Una cifra sbalorditiva che evidenzia l’assoluta necessità della regolarizzazione del proprio impianto.

Cos’è un impianto elettrico

Un impianto elettrico è il mezzo attraverso il quale vengono alimentate specifiche funzioni, in ambito civile e domestico, che hanno bisogno di energia. La corrente elettrica è fondamentale per la vita moderna, basti pensare al grande utilizzo, ad esempio, di Tv, personal computer o condizionatori. Un impianto elettrico a norma deve soddisfare i bisogni dei consumatori, necessita di un altissimo livello di qualità e sicurezza e deve consentire una semplice manutenzione nel tempo.

Pericoli di un impianto elettrico non a norma

Il compito di un elettricista qualificato è quello di verificare i potenziali rischi del tuo impianto elettrico. Se è fuori norma, vecchio e in cattive condizioni può provocare scosse elettriche, incendi o folgorazioni. Come vedi, effettuare un controllo è un atto dovuto per non mettere in pericolo se stessi e gli altri.

Definizione di un impianto elettrico a norma

Il tuo impianto elettrico è a norma quando il personale qualificato (iscritto nell’albo depositato presso la Camera di Commercio) che lo installa ti rilascia una dichiarazione di conformità. In tale certificazione il professionista deve dichiarare di aver rispettato le norme previste dal protocollo CEI 64-8. Ti viene rilasciata la copia originale che dovrai esibire in caso di richiesta da parte delle Autorità preposte. Tale dichiarazione, al suo interno, non può prescindere da alcuni documenti fondamentali, come la Dichiarazione ai sensi dell’articolo 37/2008, lo schema grafico dell’impianto e lo schema unifilare.

Il tuo impianto elettrico è a norma?

Gli impianti elettrici, civili e domestici, realizzati dopo il 13 marzo 1990 sono tutti a norma, come conseguenza delle famosa legge 46/90. Il problema sussiste per gli impianti precedenti a tale data. Se infatti la legge citata pone l’obbligo sull’adeguamento del sistema elettrico contemporaneamente non richiede una documentazione sulla messa in regola degli impianti preesistenti. Quindi, in assenza di documentazione scritta, stabilire se l’impianto della tua casa in affitto o di proprietà è a norma è una passo fondamentale giuridico e civile.

Riconoscere un impianto a norma

Non puoi prescindere da un fattore fondamentale: qualsiasi controllo e azione sul tuo impianto elettrico deve essere fatto da personale qualificato. Se il sistema elettrico è antecedente al 1990, dovrai assicurarti che il tecnico abbia alle spalle almeno cinque anni di esperienza. Ricordati che tutti gli interventi effettuati da persone non idonee sono puniti con sanzioni amministrative elevate, che ammontano a 10.000 euro.

I requisiti dell’impianto elettrico a norma:

-Messa a terra

Il primo aspetto che devi valutare è la presenza della messa a terra, un elemento fondamentale che consente una dispersione sotto il pavimento, del carico elettrico che può uscire da un cavo malfunzionante. Ogni impianto elettrico ha un differenziale energetico diverso da quello del terreno. Nel caso di guasto, ad esempio di un elettrodomestico, toccare un cavo scoperto provoca scosse e folgorazioni. La messa a terra necessita del famoso salvavita.

-Salvavita

È un dispositivo obbligatorio in un impianto elettrico a norma e fondamentale per la sicurezza in quanto interrompe il flusso elettrico in caso di malfunzionamento o dispersione elettrica.

-Suddivisione in più circuiti

Il tuo impianto elettrico a norma deve darti la possibilità di intervenire nella singola zona dove si verifica il malfunzionamento escludendo le altre, dove puoi mantenere un regolare flusso di energia.

-Interruttore magnetotermico

È un elemento fondamentale in quanto interviene, insieme al salvavita, nel caso di cortocircuito o di un’emissione anomala di energia elettrica che può danneggiare l’intero impianto o arrecare danni a persone e cose. La parte termica interviene nella protezione dalla quantità eccedente di energia mentre quella magnetica si occupa della messa in sicurezza di tutto l’impianto.

-Sezione dei cavi

Un cavo deve essere proporzionato alla quantità di energia che deve trasportare, tenendo conto della quantità di apparecchi, il numero degli abitanti e la grandezza dell’abitazione. Per verificare la presenza di un impianto elettrico a norma è necessario che il diametro dei cavi elettrici siano adeguati al contesto, per evitare dannose dispersioni di energia elettrica.

-L’impianto deve essere protetto

Un impianto elettrico a norma deve essere protetto. Questo vuol dire che dovrà essere evitato qualsiasi contatto accidentale con persone e cose. Inoltre, la sua posizione e le sue protezioni devono consentirgli di essere messo al riparo da condizioni ambientali pericolose, quali umidità o pioggia.

Quanto costa mettere a norma un impianto elettrico

Oltre la sicurezza e gli obblighi previsti dalla legge, ricorda che un impianto elettrico vecchio e obsoleto, oltre a fornire una minor efficienza energetica, aumenta anche i consumi in bolletta. Non è possibile stabilire un costo fisso per la messa a norma di un impianto che dovrà tenere conto di alcuni fattori fondamentali da stabilire di volta in volta. Uno di questi è la quantità dei vari punti luce che dovranno essere alimentati dall’impianto elettrico dopo la messa a norma.

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Ricorda…nei nostri impianti elettrici non usiamo olio di palma !!!

A presto

Roos

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